Fra gli emigrati toscani che in
Francia ottennero grande popolarità nel campo dello spettacolo ancora oggi
molti ricordano il grande attore e chansonnier monsummanese Ivo Livi, in arte
Yves Montand (al tempo stesso uomo politicamente "impegnato", di
grande onestà intellettuale, capace di "revisioni" importanti e
"sofferte"), ma solo chi ha qualche dimestichezza con la storia della
musica sa che alcuni secoli prima, nel Seicento, un fiorentino, Giovanni
Battista Lulli, ottenne alla Corte di Luigi XIV, il Re Sole, non solo enorme
popolarità, ma anche immenso prestigio e potere, divenendo il famosissimo
Jean-Baptiste de Lully, da molti considerato come l'inventore dell'Opera
francese. Fu valente musicista (chitarra, violino, clavicembalo), direttore
d’orchestra, commediante e commediografo, scenografo, ballerino, compositore,
paroliere, cantante.
Le sue origini familiari sono
rimaste a lungo nel mistero anche perché Lulli, ormai naturalizzato francese,
divenne talmente potente e spavaldo da rifiutare nel 1661 un titolo nobiliare
offertogli dal re affermando di essere già nobile a sufficienza poiché suo
padre era il cavaliere Lorenzo de' Lulli, patrizio fiorentino. Il musicista,
memore della nobiltà, questa volta
indubbia, di altre due fiorentine che lo avevano preceduto a Corte, le regine
Caterina e Maria de’ Medici, non voleva
certo sfigurare di fronte al suo sovrano.
Sulla scorta degli atti ritrovati
da Henry Prunières, suo biografo, in realtà sappiamo che egli, nato il 28
novembre 1632 nel territorio della parrocchia di Santa Lucia del Prato e
battezzato lo stesso giorno nel Battistero di Piazza del Duomo, era figlio di
un modesto mugnaio, Lorenzo di Maldo Lulli e di Caterina del Sera, ella stessa
figlia di un mugnaio, Gabriello del Sera, nella cui casa di via Borgo
Ognissanti Giovan Battista trascorrerà gran parte dell’infanzia. Non sappiamo,
tra l’altro, se Lorenzo Lulli era proprietario o garzone del mulino dove
svolgeva la sua opera, individuato, con qualche incertezza, nei pressi
dell’attuale Lungarno Amerigo Vespucci, dove venne poi apposta una targa.
Sapere questo ci direbbe di più sull’infanzia di Giovan Battista, che alcuni
descrivono come grama e fortunosa, mentre altri la inquadrano in più tranquilli
canoni piccolo borghesi.
Si sa invece per certo che il suo
primo maestro fu un frate francescano che gli regalò una chitarra e che tutti i
contemporanei descrissero il giovane
Lulli come bruno, brutto e piccolo, ma capace di farsi notare per la sua mimica
accattivante e la musica suadente.
Venne condotto a Parigi,
probabilmente nel 1646, da Roger di Lorena, cugino del re e Cavaliere di Guisa,
su incarico di sua cugina, la duchessa di Montpensier che desiderava avere al
suo seguito un giovane musico che sapesse divertirla e dal quale imparare
l'italiano. Allora la Montpensiers, ovvero Anne‑MarieLuise d'Orléans, non aveva
ancora vent’anni, amava la musica e veniva considerata la donna più ricca di
Francia. Nota a corte come la “Grande Mademoiselle” era anch’essa cugina di
Luigi XIV, giovanissimo ed ancora sotto la tutela della madre, la reggente Anna
d'Austria coadiuvata dall’italiano Cardinale Mazzarino, effettivo conduttore
degli affari politici francesi. Giovan Battista seguì tutti gli spostamenti
della sua padrona nella vita di Corte e poté anche assistere, con particolare
interesse, ai quotidiani concerti dei ventiquattro musicisti, i “violons du
roi”, che dall'alba al tramonto accompagnavano la spensierata giornata del
sovrano.
Promosso infine cameriere
personale della duchessa, Lulli avrà poi la possibilità raffinarsi nella musica
con lo studio del violoncello, delclavicembalo e della composizione sotto la
guida dei celebri Métru,Gigault e Roberday. Qualche tempo dopo Giovan
Battista, sapendo che della sua bravura già
si parlava nell’entourage del sovrano, fu abile a sfruttare le ripercussioni di
gravi eventi politici che sconvolsero la Francia e nei quali finì coinvolta
anche la sua padrona.
Infatti in quel periodo alla
Fronda Parlamentare, che vide il popolo ed il Parlamento rivoltarsi contro la
politica fiscale del Mazarino e che fu domata dal principe di Condé, seguì la
Fronda dei Principi caratterizzata dalla ribellione dei nobili contro i
tentativi del Cardinale volti alla limitazione dei loro privilegi. L’astuto
Mazarino, pur dall'esilio, seppe poi sventare anche quest’ultima e ben più
pericolosa cospirazione ed i nobili implicati, fra i quali anche la Montpensier, furono condannati a
ritirarsi nelle loro proprietà di campagna. Lulli riuscì allora a trovare il
modo di farsi congedare dalla duchessa ed a tornare a Parigi, proprio mentre il
re stava cercando un ballerino per uno spettacolo, il Ballet de la
nuit,rievocazione di ciò che accadeva in città dal tramonto all'alba e nel
quale il sovrano stesso doveva impersonare il Sole.
Un giorno Lulli, mentre assisteva
al Louvre ad una prova del maestro di ballo Délorge, fu presentato al
quattordicenne re il quale, dopo averlo lungamente osservato, esclamò ad alta voce: «J’espère que Vous ne
regrettez pas d'avoir quitté pour notre service celui de notre belle cousine».
Così il fiorentino, forte della regale protezione, venne subito scritturato per
il Ballet de la nuit ed affidato al
regista Clément. Già alla prima prova l’intraprendente Lulli, preso un violino
dalle mani di un suonatore, dettò tempi più vivaci e ritmi più accelerati così
che tutte le battute delle apparizioni risultassero più briose, meno
convenzionali e ben più interessanti di quelle ideate dal Clément. Lo
spettacolo fu poi rappresentato il 23 febbraio 1653 nelle sale del petit
Bourbon con un successo personale immenso dell’ “attore” Luigi XIV, e dal quel
momento fra il sovrano, divenuto ormai il Re Sole, e Giovan Battista si stabilì un legame di
riconoscenza ed affetto che durerà per tutta la vita del fiorentino.
Entrato ufficialmente a Corte
come compositore di musica strumentale Lulli firma con il Ballet des proverbes
e il Ballet du temps le sue prime produzioni nelle quali i ballerini, rispetto
a canoni fino ad allora prevalenti, acquistano fantasia, grazia, leggerezza e
spirito irridente.
Dal 1664 al 1671, Lulli dà vita a
un sodalizio col grande Molière inventando la Comédie-Ballet, cioè ad una
commedia intercalata da varidivertissements che, per la mentalità dell’epoca,
costituivano la parte più accattivante dello spettacolo. Battista inserisce i
suoi balletti ne Le mariage forcé, L'amour médécin, Le bourgeois
gentilhomm e in Monsieur de Pourcegnac.
Nasce fra i due un'intesa
profonda: Molière definirà Lulli incomparable e il suo affetto si spingerà al
punto da prestare al fiorentino i soldi per una splendida casa. Tale sodalizio
tuttavia finirà nel 1672 con una clamorosa rottura per un fatto che porterà
Lulli ad un decisivo salto di qualità nella carriera e nella produzione
artistica. Infatti dopo il 1669, per iniziativa del librettista Perrin e del
musicista Cambert, che per questo avevano ottenuto un “privilegio” del re, si
erano infittiti con sempre maggiori successi i tentativi di forgiare un'opera
francese, capace di armonizzare alla lingua transalpina il recitativo usato
dagli italiani. Ma nel 1671 alcuni episodi di cattiva gestione patrimoniale
portarono Perrin in prigione per debiti ed allora lo scaltro Lulli si recò alla
Conciergerie a visitarlo ed ottenne da lui la cessione del privilegio in cambio
del pagamento dei suoi debiti. Nel marzo 1672 Luigi XIV addirittura inibì a
chiunque non fosse il fiorentino di “far cantare qualunque pezzo musicale
intero sia in versi francesi che in altra lingua, senza il suo permesso, pena
un'ammenda di 10.000 lire”.
Da questo momento, Lulli diventa
di diritto e di fatto padrone assoluto della scena lirica francese e lo rimarrà
vita natural durante. Il popolo conosce bene le sue melodie facili e lievi
mentre la Corte accorre numerosa alla “prima” di ogni sua opera. Abita in un sontuoso palazzo, il sovrano e la regina sono stati suoi
testimoni di nozze e hanno tenuto a battesimo i suoi figli, è sovrintendente del teatro di Corte e fa
parte della segreteria di Luigi XIV che, tra l’altro, più di una volta dovrà
intervenire personalmente per colmare i non indifferenti debiti di gioco
dell’amico Jean-Baptiste.
L'incontro con il librettista
Quinault darà inizio al terzo periodo musicale di Lulli, quello della tragedia
che lo vedrà produrre dieci opere liriche di soggetto mitologico (Armida,
Alceste, ecc,) nelle quali, cantando
l’amore, eccederà forse in lacrime e sospiri, ma dal lato della tecnica
musicale il suo stile risulterà innovativo esaltando l'importanza del coro,
l'accompagnamento a piena orchestra - invece che con il solo clavicembalo - e
l'impiego del quartetto d'archi e degli strumenti a fiato.
Ma proprio nel pieno del
successo, a causa di un avvenimento all’apparenza banale e ridicolo, la fortuna
volterà le spalle al fiorentino: l’ 8 gennaio 1687, mentre nella chiesa dei
Foglianti dirigeva un grande Te Deum per la guarigione del sovrano, Lulli si
ferì un piede con un furibondo colpo del bastone con il quale batteva il tempo
all’orchestra producendosi un ascesso che, trascurato, degenerò poi in
cancrena. Luigi XIV e i membri della
casa reale vanno allora più volte a visitare l'illustre infermo, ma dopo due
mesi e mezzo non c’è più niente da fare ed ormai Giovan Battista non può far
altro che dettare le sue ultime volontà che stabiliscono vari lasciti a favore
di ordini religiosi e di poveri.
Era il 22 marzo 1687 e Lulli aveva 55 anni: dopo che nella
cattedrale venne solennemente eseguito il suo Requiem, fu sepolto nella Chiesa
dei Petits-Pères. Mentre i parigini lo ricorderanno cantando: “Baptiste est
mort ‑
adieu la simphonie ‑ la musique est finie ‑ déplorons son sort”, per lungo
tempo le gazzette di tutta Europa ne
tesseranno infinite lodi.
Carlo Onofrio Gori
Sintesi e rielaborazione dell’articolo di Carlo O. Gori, Giovan Battista Lulli, una stella alla corte del Re Sole, in “Microstoria”, n. 50 (nov.-dic. 2006).
E' possibile la riproduzione parziale e/o integrale di questo articolo previo consenso dell'autore o comunque citando lo stesso. Carlo O. Gori
vd. anche il mio nuovo blog Goriblogstoria360
ultimi articoli:
sorte" pendant.
"carlo gori"
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.