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Corriere deCULTURA
LA DESIGNAZIONE
Pistoia è la capitale italiana
della cultura per il 2017
della cultura per il 2017
La città toscana ha «battuto» la concorrenza di altri otto comuni. Prenderà
il posto di Mantova che detiene il titolo fino alla fine del 2016
di Paolo Conti
La
Capitale italiana della Cultura 2017 sarà Pistoia. Lo ha comunicato il
presidente della giuria Marco Cammelli al Ministro dei beni e delle attività
culturali e del turismo, Dario Franceschini, che l’ha poi proclamata davanti ai
sindaci delle città finaliste (tutti presenti alla riunione) aprendo la busta
sigillata. Le città in lizza erano nove: Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa,
Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni. La proclamazione è avvenuta alle 17 di
lunedì 25 gennaio nel Salone del Consiglio Nazionale del Ministero in via del
Collegio Romano, 27. «Mi pare una bella vittoria, un po’ a sorpresa - ha
commentato Franceschini -. La commissione ha lavorato in modo approfondito e
trasparente, non ci sono state pressioni».
La gara annuale
Dopo il successo del processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019, titolo ottenuto da Matera,
lo scorso anno il governo decise di indire la gara annuale per la Capitale
italiana della cultura per «sostenere incoraggiare e valorizzare la autonoma
capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché
venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per
la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti».
Gli scopi del bando
Per quest’anno, 2016, la Capitale italiana della cultura sarà Mantova. Nel
2015 era toccato a Ravenna. Questi gli scopi previsti nel bando: stimolare una
cultura della progettazione integrata e della pianificazione strategica;
sollecitare le città e i territori a considerare lo sviluppo culturale quale
paradigma del proprio progresso economico e di una maggiore coesione sociale;
valorizzare i beni culturali e paesaggistici; migliorare i servizi rivolti ai turisti;
sviluppare le industrie culturali e creative; favorire processi di
rigenerazione e riqualificazione urbana. Il presidente della giuria, Marco
Cammelli, ha raccontato che «in nessun caso sono stati trovati progetti
arrangiati o incompleti , anzi nessun piano demerita, e questo è un dato molto
positivo. Tutte le decisioni sono state collegiali e con uno scambio concreto e
franco». Il ministro Franceschini ha già annunciato la preparazione del bando e
dell’iter per la proclamazione della Capitale della cultura italiana 2018.
25 gennaio 2016 (modifica il 25 gennaio 2016 | 20:34)
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