Policarpo
Petrocchi - official site 2007
Il
progetto. Importanti iniziative hanno in questi ultimi anni opportunamente
riproposto all'attenzione degli studiosi italiani ed alla memoria e sensibilità
dei pistoiesi la figura di un loro concittadino illustre, Policarpo Petrocchi.Eminente
lessicografo, linguista, letterato, impareggiabile docente, nonché autore del
celebre Novo dizionario sul quale generazioni di italiani si addestrarono per
lunghi anni a scrivere e parlare una lingua comune, Petrocchi nacque a Castello
di Cireglio nel 1852, operò fra Milano e Roma e precocemente scomparve nel
1902.La
Società Onore e Lavoro, fondata da Policarpo nel 1880 ed oggi guidata dal
nipote Guido Petrocchi, unitamente ad alcuni studiosi, fra i quali ricordiamo
Ferdinando Tempesti e Luciano Bruschi, purtroppo in seguito scomparsi, ed
Andrea Ottanelli, furono, a partire dalla memorabile Giornata di studi del 19
ottobre 1996, in prima fila nell'impegno per la conoscenza e la valorizzazione
della personalità e dell'opera dell'illustre lessicografo. In tali,
ormai decennali e benemerite, iniziative stretta e fattiva è stata la
collaborazione degli studiosi con l'Amministrazione comunale di Pistoia,
ampiamente evidenziatasi nelle numerose ed autorevoli Celebrazioni promosse nel
2002 per il centocinquantesimo anniversario della nascita e per il centesimo
anniversario della morte di Policarpo. Di
quelle manifestazioni, culminate nell'importante Convegno nazionale del
dicembre di quell'anno dal titolo In onore di Policarpo Petrocchi, a cui
presero parte linguisti, storici e studiosi come Enrico Ghidetti, Paola Manni,
Gianni A. Papini, Giorgio Petracchi, Gianluca Chelucci, Andrea Fusari, Andrea
Ottanelli, Carlo O. Gori, resta tangibile memoria nella recente e bella
pubblicazione, per i tipi de Gli Ori, degli Atti del convegno di studi, curata
da Andrea Ottanelli e Carlo O. Gori che, con Guido Petrocchi, ebbero parte
attiva nell'organizzazione di quell'evento culturale. L'impegno
per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio petrocchiano da parte del
Comune e della Provincia di Pistoia, ed in particolare della Biblioteca
Forteguerriana, che, com'è noto, conserva libri e documenti dell'illustre
concittadino, tuttavia non si è certamente concluso con le manifestazioni del
2002 continua infatti con questo progetto finanziato dall'Unione Europea e
promosso dal dirigente del settore cultura Maurizio Vivarelli, orientato a
mettere in rilievo le reti di legami che intercorrono tra le attività di natura
più propriamente storico-linguistica inerenti Policarpo ed il campo, ampio e
complesso delle tradizioni, ed in particolare delle tradizioni popolari. Si punta
da un lato, inserendo sul web immagini e scritti, di fornire alla figura di
Petrocchi e ad alcune sue opere una tangibile e "globale" visibilità,
oggi offerta soprattutto da Internet, mentre dall'altro lato si tratta di
promuovere un intervento di più ampio respiro, peraltro già avviato, che come
prima fase punta sulla complessiva riqualificazione urbana di Castello di
Cireglio. E'
infatti noto che la fama Policarpo Petrocchi, oltre che all'attività di
letterato, fu dovuta anche alla sua intensa attività di promotore di iniziative
tese a riqualificare quel suo paese che, come lui affermava, era dimenticato
dalle istituzioni; fu per questo che fondò la Società Onore e Lavoro grazie
alla cui attività Petrocchi ed i suoi compaesani poterono realizzare molti
interventi come la fontana e la sua area a giardino, le pavimentazioni delle
strade e delle piazzette, etc. Come
accenavamo quest'ultimo intervento si contraddistingue per essere il primo
stralcio di un più ampio progetto dimensione intercomunale (al coordinamento
generale delle iniziative sovrintenderà un comitato tecnico-scientifico)
finalizzato alla costituzione di un Parco Culturale allargato all'intera
Montagna pistoiese che avrà come filo conduttore la lingua e le tradizioni
popolari e che farà riferimento alla presenza o al passaggio di figure della
letteratura che hanno particolarmente evidenziato le peculiarità linguistiche e
culturali di questo territorio come, appunto, Castello di Cireglio con
Policarpo Petrocchi, Pian degli Ontani nel Comune di Cutigliano, con la
poetessa-pastora Beatrice, Sambuca P.se con Michele Barbi ed infine San
Marcello P.se con Niccolò Tommaseo (che, ovviamente, pistoiese non era) per la
perdurante attualità di una sua opera: Gita nel Pistoiese. Vengono
evidenziati dunque, da un lato, il territorio della Montagna pistoiese, nei
suoi multiformi significati ed aspetti storici, economici, sociali, culturali,
etno-antropologici; dall'altro le risultanze linguistiche della produzione
creativa e/o scientifica di queste personalità intellettuali. Si crea in tal
senso un solido legame tra i due termini, parole e tradizioni, che intitolano
questo progetto, intendendo rappresentare con essi, da un lato, la lingua nel
suo dinamico divenire storico, e dall'altro le forme, anch'esse decisamente
evolutive, secondo cui si organizzano le complesse e problematiche esperienze
della cultura e della socialità. In questa prospettiva, la lingua diviene
l'oggetto della ricerca, ed al tempo stesso, per la sua natura specifica, lo
strumento tramite cui l'indagine viene svolta. Conseguente
obiettivo di questo progetto è poi quello di creare un collegamento fra questa
attività scientifica di studio e ricerca, che già di per sé costituisce un
rilevante fattore nello sviluppo delle identità locali, e nuove attività
economico-turistiche legate al sistema dei beni culturali territoriale. In tal
senso, tenendo presente il forte peso che il turismo culturale sempre più assume
nell'ambito delle attività economiche del Paese, si tratterà, individuando e
promovendo forme di imprenditorialità soprattutto giovanile, di ideare e
programmare eventi della più varia natura mediante i quali assicurare adeguata
visibilità agli esiti del progetto. Ma
torniamo ad esaminare i contenuti di questo spazio web, sul quale potranno
essere facilmente ed ampiamente consultati, importanti opere e documenti
petrocchiani "arricchiti" da immagini, recensioni e commenti. Vi
appariranno infatti: sia l' Inventario delle Carte Petrocchi e che le foto
dell'album familiare; una bibliografia analitica delle opere di e su Policarpo;
il volume pacifista Le guerre con il quale il lessicografo vinse il Premio
Siccardi; l'edizione de Il mio paese riedita nel 1997 dalla Cassa di Risparmio
di Pistoia e Pescia e curata ed illustrata da Sigfrido Bartolini; la nota
biografia Policarpo Petrocchi. Un tempo, un uomo di Luciano Bruschi, edita dal
Comune di Pistoia nel 1998 ed infine la pubblicazione di una indagine, coordinanata
dalla linguista Paola Manni, volta a mettere in evidenza le persistenze di
tratti linguistici "tradizionali" nel lessico giovanile. Insomma
un prestigioso e tangibile riconoscimento "europeo" per un
concittadino fra i più illustri per "felice ingegno, forte capacità di
lavoro e grande onestà intellettuale e morale": un Petrocchi davvero
ancora ben "vivo"! Le
parole della tradizione. Il progetto "Le parole della tradizione" si
pone l'obiettivo di valorizzare alcune personalità intellettuali che hanno legato
la propria attività alla Montagna pistoiese: Policarpo Petrocchi, Michele
Barbi, Beatrice (Bugelli) di Pian degli Ontani e Niccolò Tommaseo. Il
progetto si propone come campo di ricerca, di lettura, identificazione e
gestione di beni ed attività storico, artistiche e culturali che traggono
origine ed ispirazione dal territorio e da alcuni suoi eminenti personaggi: si
vuol cercare, in sintesi, di dar vita ai principi della Convenzione Europea del
Paesaggio mettendo in relazione elementi antropici, luoghi, attività, in un
progetto di conservazione e sviluppo di quelle finalità di valore che colgono
la particolarità e la bellezza di questo determinato ambito territoriale,
entità fisica comprendente beni ed attività ed al contempo complesso ordinatore
ed attrattore di cultura. Il
progetto ha come filo conduttore la lingua e le tradizioni popolari e fa
riferimento alla presenza o al passaggio di figure della letteratura che hanno
particolarmente evidenziato le peculiarità linguistiche e culturali del
territorio della Montagna pistoiese come Castello di Cireglio, nel Comune di
Pistoia, con il lessicografo e letterato Policarpo Petrocchi, Pian degli
Ontani, nel Comune di Cutigliano, con la poetessa-pastora Beatrice Bugelli,
Sambuca P.se con il filologo Michele Barbi ed infine San Marcello P.se con
Niccolò Tommaseo (che, ovviamente, pistoiese non era) per la perdurante
attualità di una sua opera: Gita nel Pistojese. L'obiettivo
è dunque quello di evidenziare, da un lato, il territorio della Montagna
pistoiese, nei suoi multiformi significati ed aspetti storici, economici,
sociali, culturali, etno-antropologici; dall'altro le risultanze linguistiche
della produzione creativa e/o scientifica di queste personalità intellettuali. Si verrà
a creare in tal senso un solido legame tra i due termini, parole e tradizione,
che intitolano questo progetto, intendendo rappresentare con essi, da un lato,
la lingua nel suo dinamico divenire storico, e dall’altro le forme, anch'esse
decisamente evolutive, secondo cui si organizzano le complesse e problematiche
esperienze della cultura e della socialità. In questa prospettiva, la lingua
diviene l'oggetto della ricerca, ed al tempo stesso, per la sua natura
specifica, lo strumento tramite cui l'indagine viene svolta. E'
quindi sul rapporto tra scrittori e territorio che si svilupperà l’attività del
Parco Culturale andando ad individuare luoghi, itinerari e storie che hanno
legato questi personaggi alla nostra Montagna riportando all’attenzione dei
turisti e dei residenti il legame d'amore tra essi ed i luoghi che hanno
frequentatato o in cui sono nati. Tale
progetto potrebbe preludere alla costituzione di un vero e proprio Parco
Culturale, tale ipotesi, ovviamente una realtà astratta, in quanto, non
prevedendo l’esistenza di un confine, di una struttura, dei guardaparco,
verrebbe essenzialmente a proporsi come volano per una serie di attività che si
andranno a sviluppare sul territorio. Conseguente obiettivo di questo progetto
sarà quindi quello quello di creare un collegamento fra l' attività scientifica
di studio e ricerca, che già di per sé costituisce un rilevante fattore nello
sviluppo delle identità locali, e nuove attività economico-turistiche legate al
sistema dei beni culturali territoriale. Una visione emergente dei fattori culturali
e paesaggistici, individuati come elementi propulsivi dell'organizzazione
sociale ed economica del territorio, contenitori e/o evidenziatori di un
insieme di legami esistenti, da potenziare o da costruire, capaci di dare
significato, protezione e sviluppo a Castello di Cireglio, S. Marcello,
Sambuca, Cutigliano ed a tutto il territorio della Montagna pistoiese. In tal
senso, tenendo presente il forte peso che il turismo culturale sempre più
assume nell’ambito delle attività economiche del Paese, si tratterà,
individuando e promovendo forme di imprenditorialità soprattutto giovanile, di
ideare e programmare eventi culturali della più varia natura mediante i quali
assicurare adeguata visibilità agli esiti del progetto.
Carlo Onofrio Gori
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