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martedì 29 marzo 2011

Carlo Onofrio Gori. Risorgimento. Giuseppe Civinini (1835-1871): il segretario di Garibaldi. 2011 - 150th Anniversary of the Unification of Italy


Giuseppe Civinini: il garibaldino pistoiese che divenne direttore de "la Nazione"

Il garibaldino Giuseppe Guerzoni così ricorda la battaglia di Bezzecca, unica vittoria italiana nella malcondotta guerra del 1866: "…la strada di Triarno è tempestata dai proiettili nemici, e Garibaldi è il più …cercato bersaglio ... suoi aiutanti Cairoli, Albanese, Damiani, Miceli, Cariolato, Civinini, gli fanno scudo dei loro corpi…". 
Allora Giuseppe Civinini aveva trentun anni, era da pochi mesi deputato pistoiese al Parlamento nazionale, e pur essendosi opposto ad una guerra che "…dà intero il paese in mano a la Marmora ed ai suoi compari " [che] "daranno all'Italia una seconda Novara" aveva sentito il dovere di arruolarsi, al contrario, ad esempio, del Carducci, in quel tempo professore a Bologna, che aveva scritto: "Guerra a' tedeschi, immensa eterna guerra", ma che non si era sognato, né nel 1859, né allora, di partire. Anche questo spiega l'uomo Giuseppe Civinini che ebbe vita breve, ma coraggiosa ed intensa che lo vide rivestire vari ruoli: cospiratore mazziniano, ufficiale garibaldino, massone, giornalista noto, abile e polemico, politico e deputato appassionato e discusso, uomo di Sinistra e poi di Destra e, forse, affarista. Una personalità complessa, non esente da contraddizioni, che tuttavia, elevandosi dall'ambito pistoiese ad una dimensione nazionale, attraversa gli anni della formazione dello stato unitario, se non da protagonista, non certo da anonima comparsa.
Nasce a Pisa l'11 aprile 1835, nel 1844 muore il padre Filippo, noto medico e professore e la madre Gioconda Marini torna Pistoia con i figli Giuseppe e Giulia. A soli quindici anni aderente alla "Giovine Italia" è già ricercato dalla polizia granducale, si rifugia a Liverpool, poi a Genova, estradato in Toscana viene incarcerato, tiene testa agli interrogatori e gli inquirenti sono costretti a rilasciarlo. Seguono sette anni di intensa attività cospirativa che lo vedono alternarsi fra Toscana e Piemonte, ospite frequente sia delle carceri granducali che di quelle del Regno Sardo. 
Incontra in questo periodo vari personaggi: a Genova è protetto dal mazziniano pistoiese Francesco Franchini, a Firenze, dove conosce i fratelli Bianchi della tipografia Bianchi-Barbèra, è sospettato di appartenere alla rete del pratese Piero Cironi ed è aiutato dalla marchesa Lucrezia Firidolfi-Ricasoli. Con Maurizio Quadrio prepara poi, senza successo, una insurrezione a Livorno nel 1857, ma due amicizie avranno un ruolo fondamentale nelle sue successive scelte politiche e di vita: quella con il repubblicano lucchese Antonio Mordini e quella col livornese, amico di Mazzini, Adriano Lemmi, poi definito "banchiere" del Risorgimento. Segue quest'ultimo per due anni, prima in Svizzera e poi a Costantinopoli, come istitutore dei suoi figli. 
Intanto nel 1859, anno della guerra austro-franco-piemontese, una sollevazione popolare caccia il 27 aprile il granduca Leopoldo II e il Plebiscito del marzo 1860 sancisce l'annessione della Toscana al Regno sabaudo. 
Nel 1860 Civinini, superata ormai l'intransigenza mazziniana, inizia la sua fase "garibaldina": lascia il Bosforo e raggiunge nel giugno il Generale che gli affida incarichi nell'intendenza dell'esercito dove si distingue per competenza e correttezza. Stretto collaboratore di Garibaldi anche nel 1862 ad Aspromonte, ne condivide la prigionia al Varignano e l'esilio a Caprera e, come abbiamo visto, nel 1866 è di nuovo con lui a Bezzecca. 
E' ormai una "firma" nota del giornalismo politico in cui, già da mazziniano, aveva esordito a Genova collaborando a "L' Italia del popolo" e a Cuneo a "La Sentinella delle Alpi", ma è a Torino nel 1861 che Civinini diviene redattore e poi direttore della voce del "partito garibaldino" "ll Diritto", di proprietà dell'amico Lemmi e si affilia alla Loggia massonica "Dante Alighieri", dove trova, tra gli altri, Depretis, Saffi e Mordini. Dopo Aspromonte Civinini si avvicina alle posizioni legalitarie di quella parte dei democratici (Crispi, Bargoni, Mordini, Lazzaro, ecc.) che di lì a poco vengono sconfessati da Garibaldi e afferma: "…la guerra che noi vogliamo ora, in Parlamento e fuori non può vincersi a schioppettate e finirà soltanto quel giorno in cui il Re d'Italia salirà sul Campidoglio". 
Con la Convenzione di Settembre ed il trasferimento della capitale a Firenze, cui insieme al Crispi si oppone entrando in attrito con l'amico Mordini, Civinini sposta la sede del giornale in Toscana. Conosciuto ormai in tutto il paese, candidato in più collegi per l'IX Legislatura, Civinini viene eletto nel ballottaggio delle elezioni suppletive del collegio di Pistoia 2 con 337 voti contro i 317 del moderato Giovanni Camici, appoggiato da "La Nazione", giornale della "Consorteria" di Ricasoli e Minghetti. 
Le cifre confermano come il suffragio e la politica parlamentare fossero allora appannaggio di pochi istruiti ed abbienti, tuttavia Civinini, al contrario del suo avversario presenta un programma elettorale e viene appoggiato anche da un manifesto di non aventi diritto al voto. 
Nel 1866 Civinini si oppone fieramente alla guerra perché gestita dal governo di Destra e rimprovera i suoi compagni di sacrificare la Libertà all'Unità rompendo clamorosamente col Crispi relatore di un disegno di legge per la tutela della sicurezza interna della Stato. E' costretto così a lasciare la direzione de "Il  Diritto" e fonda "Il Nuovo diritto" in un clima di generale rimescolamento politico che favorisce intese fra Destra liberale e Sinistra moderata e che prelude al "trasformismo" degli anni successivi.  
Tutto ciò ed anche la vecchia amicizia col Ricasoli, spiega forse la sua svolta politica del 1867: si candida con la Destra ricasoliana e a Pistoia viene riletto al Parlamento. Quel Parlamento nell'agosto 1868 approvò, su proposta del ministro Cambray-Digny, la concessione della privativa della fabbricazione dei tabacchi ad una regìa cointeressata costituita da una società di capitalisti privati italiani ed esteri. Votarono a favore la Destra governativa e la Sinistra "possibilista" del  "Terzo partito" di Mordini, si opposero il gruppo del Rattazzi, la "Permanente" (Destra piemontese), il Lanza e il Sella, la Sinistra del Crispi e la Sinistra radicale di Bertani. Mentre si faceva oppressiva la pressione fiscale dello Stato sulle masse popolari, la convenzione rafforzò i legami fra entourage governativo e capitalismo bancario. Civinini, violentemente accusato sia dal Crispi sia dal Gazzettino rosa di Milano di aver favorito il voto sulla concessione per interessi personali nell'operazione, è trascinato con altri nel primo vero grosso scandalo politico dell'Italia post-unitaria. 
Gli accusatori non riescono a produrre prove e Civinini esce assolto dall'inchiesta parlamentare e vincitore dai successivi strascichi giudiziari, ma fra gli storici permane il sospetto che tramite un suo protetto, Salvatore Tringali, abbia ottenuto delle partecipazioni nella regìa, anche se a convenzione approvata. 
Tuttavia è vero anche che la morte non lo trovò poi in condizioni economiche floride. 
Intanto nel 1870 Napoleone III cade in seguito alla sconfitta nella guerra franco-prussiana, a Parigi si instaura la Comune e il 20 settembre le truppe italiane occupano Roma. Civinini, divenuto direttore de La Nazione nel 1869, teorizza ora, non senza contrasti interni al quotidiano, quella politica estera filogermanica attuata anni dopo dal Crispi. Significativo, ad esempio, un suo saggio apparso sulla Nuova Antologia dove, tra l'altro, afferma: "…occorre tenere per quanto più si può bassa la Francia ... avere amiche le potenze ... anti-papali ... fondarci sopra una solida base conservativa ed ... anche liberale. Le nostre diffidenze verso la Germania ... ci esporranno veramente a quei pericoli di cui tanto temiamo ... fra i clericali di Versailles e i comunisti di Parigi.". 
Erano le ultime battute della sue vicenda umana e politica, da circa un anno rieletto al Parlamento, il 19 dicembre 1871 moriva a soli 36 anni per un tumore, probabilmente alimentato dallo stress e dai dispiaceri  dell' affaire della regìa tabacchi.
                                                                            Carlo O. Gori
                                                                                                                                  



Sintesi e rielaborazione degli articoli:

C.O. Gori,   Giuseppe Civinini. Profilo di un garibaldino pistoiese, in “Camicia rossa” n. 2 (mag.-lug. 2002);




C.O. Gori, Un garibaldino che divenne direttore de La Nazione. La storia del deputato pistoiese Giuseppe Civinini, in “Microstoria”  n. 10 (apr. 2000)








di Carlo O. Gori  vd. anche:

Attenzione: il post di questo blog e questi articoli sono riproducibili parzialmente o totalmente solo previo consenso o citazione esplicita dell'autore e del sito web e/o rivista: insomma copiate pure, ma abbiate il senso civile di indicare in nota da dove lo avete copiato. Non fate come Carmelo Cicero che sul pur benemerito blog dell'Associazione Sindacale, Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi" di Barcellona il 20 dicembre 2009 ha copiato questo post da miei siti o da siti che hanno ospitato questo mio articolo, firmandolo come se fosse suo e sbagliando anche il cognome del biografato.


vd.http://barcellonapggiuseppegaribaldi.blogspot.com/2009/12/giuseppe-vicinini.html)


vd. anche: http://historiablogori.splinder.com


ora  http://historiablogoriarchiviosplinder-cog.blogspot.com/




"carlo gori"

4 commenti:

  1. Caro Professore, vedo con piacere che ha dato vita anche a questo nuovo blog: mi sembra iniziativa veramente utile perché lei ha certamente qualcosa di valido da trasmettere per chi vuole ascoltare e capire ed ha tutta la mia viva attenzione ed il mio caldo appoggio. Cordiali saluti e buon lavoro.
    Maria Betti

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  2. Professore, la seguo sempre con interesse anche se è un pezzetto che non mi sono fatta sentire. Questo pezzi sul Risorgimento dei pistoiesi nuovo blog mi sono piaciuti molto. Continui che qualcosa,in questo Paese strano, resta!
    Mara Poli

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Da: cog@interfree.it [Aggiungi alla rubrica]
    A: goretti@interfree.it
    Data: 26 Ott 2009 - 13:48
    Oggetto: Re: Fw: info garibaldini
    Car Sergio,
    Ti ringrazio della senalazione. Risponderò quanto prima.
    Cordialissimi saluti
    Carlo
    -----Messaggio originale-----
    Da: "Sergio Goretti"
    Inviato il: 25 Ott 2009 - 16:18
    A: "Gori Carlo Onofrio"

    Caro Carlo Onofrio

    ho ricevuto la mail sottoriportata da un lettore di Belluno, il quale pone una serie di domande su Giuseppe Civinini, il cui profilo da te scritto fu pubblicato in "Camicia Rossa" del 2002.
    Se hai elementi per poter dare alcune risposte per la parte riguardante Civinini puoi procedere direttamente fornendo le informazioni al sig. Arrighi Alessandro alla mail: tecniko@virgilio.it

    Colgo l'occasione per salutarti con affetto (e resto in attesa di qualche tuo lavoro!)

    Sergio Goretti


    ----- Original Message -----
    From: anvrgpres@libero.it
    To: goretti@interfree.it
    Sent: Tuesday, October 13, 2009 12:34 PM
    Subject: I: info garibaldini

    ----Messaggio originale----
    Da: tecniko@virgilio.it
    Data: 09/10/2009 10.58
    A:
    Ogg: info garibaldini
    Buongiorno, volevo porLe qulche domanda se possibile sapere:
    1) ci sono stati dei Garibaldini con i segunti cognomi:
    Arrighi
    Angelotti
    e
    Scognamillo
    bv2) se si, quli altre notizie avete sul loro conto, vita la loro storia, che fine hanno fatto, ecc...?
    nel sito
    http://nuke.garibaldini.com/CamiciaRossa/Archivioarticoli/GiuseppeCivinini/tabid/535/Default.aspx
    è citato un'articolo su Giuseppe Civinini, a Pistoia è stata nominata una scuola elementare Civinini Arrighi
    nello stesso articono non è citato il secondo cognome ma solo nella Biografia finale
    G. Civinini Arrighi, La prima giovinezza di Giuseppe Civinini : memorie, Firenze : Ufficio della Rassegna nazionale, 1906
    3) avendo il doppio cognome perchè lo ha?
    4) sono i cognomi dei genitori?
    5) come posso aver copia del La prima giovinezza di Giuseppe Civinini ?
    nel sito
    http://it.wikipedia.org/wiki/I_Mille
    6) come mai non è stato menzionato Giuseppe Civinini visto che nella sessa enciclopedia digitale nè è citato in
    http://it.wikipedia.org/wiki/Cristiano_Lobbia [...] Lobbia dichiarò in aula di essere in possesso di prove e testimonianze decisive riguardanti le tangenti pagate al deputato Giuseppe Civinini, anche lui ex garibaldino, il cui voto era stato tra quelli determinanti per l'approvazione del monopolio, mostrando agli esterrefatti deputati una busta il cui contenuto - egli disse - avrebbe provato senza ombra di dubbio le responsabilità di corrotti e corruttori. [...]
    ed anche http://it.wikipedia.org/wiki/La_Nazione I direttori de La Nazione Giuseppe Civinini: dal 16 ottobre 1869 al 19 dicembre 1871
    7) sempre nello stesso sito è citato Andrea Scognamillo (Palermo - Genova, 1861) avete qualche informazioni sul suo conto?
    Grazie infinitee mi scuso del disturbo recatoLe
    Arrighi Alessandro
    Belluno

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